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Incidenti stradali

05.04.2018

Premessa
Nel 2000 la Comunità Europea ha assegnato ai suoi stati membri il difficile compito di ridurre drasticamente il numero di sinistri stradali chiedendo che entro il 2010, il numero dei morti sulle strade fosse ridotto del 50%. Nel 2010, non contento dei risultati ottenuti, ha
richiesto un ulteriore sforzo reiterando una riduzione dei morti del 50%, da realizzare entro il 2000. Come stanno andando le cose ? Il presente articolo cercherà di analizzare la situazione italiana con un approfondimento al decennio dal 2007 al 2016, ultimo anno di dati statisticamente consolidato, ed un focus sulla situazione toscana, con particolare riferimento all’area fiorentina.
La situazione dell’Italia
Il dato complessivo italiano denota una riduzione complessiva di incidentati, morti più feriti, pari a circa il 37%. Relativamente al numero di morti si è passati dai 7.096 del 2000 ai 3.283 del 2016, indubbiamente un buon risultato, ma probabilmente non riusciremo a centrare l’obiettivo del 2020 di 2.057 morti). A fronte di questa analisi sul dato complessivo va evidenziata la criticità dell’ambito urbano e soprattutto delle utenze vulnerabili. Nel periodo dal 2010 al 2016, a fronte di una riduzione di morti e feriti del 37,14%, per le utenze vulnerabili, pedoni e ciclisti, si sono registrate situazioni di criticità. I pedoni incidentati sono rimasti sempre sul valore complessivo di circa 22.000 pedoni morti e feriti ogni anno.
Per i ciclisti invece il dato è molto preoccupante, nello stesso periodo si è registrato un incremento di morti e feriti superiore al 38%, con 16.688 morti e feriti nel corso del 2016. Questi incidenti avvengono soprattutto in ambito urbano, dove gli utenti che si spostano sono molto eterogenei, con convivenza sulla stessa sede stradale di pedoni, ciclisti, autovetture, bus e automezzi commerciali, anche di grandi dimensioni. Nella tecnica dell’ingegneria del traffico la diversità/ eterogeneità di dimensioni ed esigenze delle persone e mezzi che si spostano è sinonimo di insicurezza.
Infatti se andiamo a vedere l’esposizione al rischio di un pedone e di una autovettura, uno studio del Trasportation Research Laboratory dimostra che percorrendo un milione di passeggeri chilometro in auto, si ha una probabilità di morire pari al 3%,mentre per un pedone la stessa probabilità è superiore di 50 volte!
La situazione "toscana"
Per capire come vanno le cose a Firenze ed in Toscana si è considerato il periodo di 10 anni, dal 2007 al 2016. Nell’analisi si sono confrontati i dati dell’Italia, con quelli della provincia di Firenze e della Regione Toscana. Per confrontare i valori di ordine di grandezza diversi, si è fatto riferimento a valori indice, assumendo pari a 1,00 il dato dell’anno 2007.
In termini di morti e feriti, il trend nazionale ha registrato una riduzione costante degli incidentati, con una riduzione del 24% nel periodo preso in esame, anche se si è verificata una sostanziale invarianza negli ultimi 3 anni.
Gli andamenti di Firenze e della Toscana, nel complesso sono analoghi, con alcune eccezioni. In particolare va evidenziato un leggero incremento di incidentalità rispetto all’anno precedente, sia per la Toscana che Firenze, negli anni 2011, 2014 e 2016.
Anche in termini di decremento complessivo , mentre Firenze nel 2016 si attesta ad una riduzione del 24%, coincidente con il dato nazionale, la Toscana registra un decremento complessivo nello stesso periodo di solo il 17%, inferiore di 7 punti percentuali.
Un discorso a parte meritano invece i pedoni. In termini di incidenti stradali che vedono coinvolti pedoni, il dato italiano evidenzia una sostanziale invariabilità nel numero di morti e feriti nel periodo considerato. L’oscillazione massima del valore dei pedoni morti e feriti in Italia nei 10 anni considerati è del 7% (confronto dato anno 2009 con 2014)!
Analogo con qualche variazione l’andamento dei pedoni morti e feriti della Toscana e di Firenze.
L’oscillazione di Firenze è pari al 22%, confronto tra 2010 e 2016, con valore alto, quindi con incremento del numero di pedoni coinvolti in incidenti stradali nell’anno 2016. Praticamente uguali le variazioni a livello di regione, con oscillazione pari al 23% ed incremento di sinistri che vedono coinvolti pedoni nell’anno 2016.
Considerando invece soltanto il dato dei pedoni morti, gli scostamenti tra i pedoni morti a livello nazionale rispetto a quelli deceduti in ambito toscano, si hanno alcune diversità, con criticità per Firenze e Toscana.
A livello italiano nel decennio preso in considerazione, dal 2007 al 2016, i pedoni morti in incidenti stradali sono pressoché rimasti costanti , con un leggero decremento finale (anno 2016) pari al 9%.
Se invece consideriamo Firenze l’oscillazione del periodo è del 53%, scostamento tra anno 2008 e 2012, con un incremento dei pedoni morti del 27%, confronto del 2016 rispetto al 2007!
Per la regione Toscana le oscillazioni risultano simili a quelle di Firenze, anche se su valori leggermente inferiori. La variazione massima del periodo è pari al 36%, scostamento tra anni 2009 e 2011, rispetto al 2016, anno con il maggior numero di pedoni morti, con un incremento del 20%, rispetto al 2007.
Conclusioni
Nel 2016 l’area toscana ha registrato un incremento di feriti più marcato rispetto al dato nazionale, addirittura il dato dei morti dell’intera regione è aumentato rispetto al 2015.
Inoltre anche a Firenze ed in Toscana esiste una criticità urbana delle utenze vulnerabili e dei pedoni, addirittura più evidente del resto dell’Italia. Questa criticità non è soltanto italiana ma si registra anche nelle altre nazioni europee (ad es. Germania) e mondiali (ad es. USA).
Come e dove intervenire? Sicuramente sulle infrastrutture, migliorando le norme tecniche di costruzione delle infrastrutture stradali più proiettate all’ambito extraurbano che urbano, e non trascurando la manutenzione ordinaria della segnaletica e delle strade.
Sicuramente sui comportamenti dei pedoni e dei conducenti, evitando soprattutto le distrazioni da smartphone quando ci si sposta.
Infine cerchiamo di utilizzare le nuove
tecnologie per migliorare la sicurezza dei nostri spostamenti, due esempi su tutti: i semafori pedonali con countdown ed il freno automatico di emergenza sui veicoli.
Queste tecnologie, è ormai dimostrato, possono contribuire a migliorare la sicurezza dei pedoni in ambito urbano.